La Legge Quadro 328/2000 prevede la realizzazione di un sistema integrato di interventi e servizi sociali per una protezione sociale attiva, capace di mettere in campo opportunità, servizi e trasferimenti economici a sostegno delle persone e delle famiglie.
La Legge sopra citata assegna ai Comuni la titolarità delle funzioni che riguardano gli interventi sociali a livello locale.
Ai Comuni spetta infatti la programmazione, la progettazione del sistema locale dei servizi sociali a rete, l’indicazione delle priorità e dei settori di innovazione, l’erogazione dei servizi e delle prestazioni assistenziali, l’autorizzazione, l’accreditamento e la vigilanza dei servizi e delle strutture a ciclo residenziale e semi-residenziale, la definizione dei parametri per l’accesso prioritario alle prestazioni e ai servizi.
I Comuni sono chiamati a realizzare tutto questo non singolarmente, ma attraverso un’azione di “ regia ” tesa a promuovere le risorse delle collettività locali, a coordinare i programmi e le attività degli Enti che operano nel territorio, a sviluppare collegamenti operativi tra i servizi ed intese con l’Azienda Sanitaria Locale, ad adottare strumenti per il controllo di gestione e la valutazione, garantendo ai cittadini i diritti di partecipazione al controllo di qualità dei servizi, valorizzando le forme e gli istituti di partecipazione previsti dallo Statuto Comunale, sviluppando a tutti i livelli una cultura di partenariato con i movimenti e le associazioni dei cittadini e con i lavoratori dei servizi.
Ciò significa mirare ad un WELFARE delle responsabilità:
Non un sistema assistenzialista, dove l’organizzazione dei servizi viene tutta decisa tra ente pubblico e soggetti erogatori, per cui il cittadino è un mero utente destinatario di interventi;
Non un WELFARE “ fai da te ”, dove i servizi sociali vengono messi sul mercato da chiunque vuole produrli per chi è in grado di acquistarli.
Scegliere, quindi, una combinazione avanzata tra responsabilità istituzionali pubbliche e responsabilità socialmente diffuse, dove gli elementi che caratterizzano il nuovo sistema di interventi e servizi sociali sono:
la centralità della persona e della famiglia, quale soggetto destinatario ed insieme risorsa ed opportunità per la comunità locale;
l’universalità dell’accesso agli interventi e ai servizi sociali;
la prevenzione e la riduzione della povertà e dei rischi connessi ai processi di esclusione sociale;
il riconoscimento dei soggetti del Terzo Settore quali agenti di politiche e responsabilità pubbliche e non solo come fornitori di servizi e prestazioni.
Gli obiettivi del Piano di Zona sono stati identificati con il coinvolgimento dei Comuni afferenti al Distretto Sanitario, degli attori sociali, delle aziende e delle imprese sociali pubbliche e private, attraverso un processo di pianificazione negoziata su diversi livelli territoriali, che ha individuato obiettivi concreti, verificabili, che incidono sulla qualità della vita, attuabili realisticamente entro tempi predefiniti e con risorse disponibili.
In particolare, il Piano di Zona tende all’ integrazione del sistema sociale con quello sanitario cui affidare un ruolo chiave sia nell’analisi dei bisogni e delle domande sul territorio che nella organizzazione delle risposte. L’integrazione tra sociale e sanitario è di assoluta necessità per costruire una rete efficace di interventi.
Non ci può essere integrazione senza un modello coordinato, con il semplice accostamento di figure professionali, ma sono indispensabili percorsi operativi vincolanti, così che le competenze possano esprimersi a sostegno della persona nello stesso tempo e nello stesso spazio e pertanto offrire risposte globali, unitarie e continuative al bisogno di assistenza.
ll Distretto Socio-Sanitario 4 è composto dai seguenti Comuni: Casteltermini (Comune capofila), Cammarata e San Giovanni Gemini.
Offre a tutti i cittadini del distretto una serie di interventi e servizi integrati per eliminare tutti quei disagi generati dalle problematiche che investono sia gli aspetti sociali (di competenza quindi dei Servizi Sociali Comunali) sia gli aspetti sanitari (di specifico interesse della Asp)
Inoltre opera in un’ottica di rete, in collaborazione con altre realtà presenti sul territorio (privato sociale, Associazioni no profit, etc.) con l’obiettivo della piena integrazione, mettendo sempre la persona e i suoi bisogni al centro di tutti gli interventi.
I principali organi del Distretto Socio-Sanitario, sono: Il Comitato dei Sindaci e il Gruppo Piano.
IL COMITATO DEI SINDACI
Il Comitato dei Sindaci del Distretto Socio-Sanitario è un organismo istituzionale deputato ad emanare atti di indirizzo politico; ha il compito di formare un orientamento comune nelle politiche sociali e socio-sanitarie svolgendo un ruolo di indirizzo e di controllo nei confronti del Distretto Socio-Sanitario nonché all’esame dei principali atti economici-finanziari.
Spetta al Comitato dei Sindaci la programmazione delle Conferenze di servizio, per informare il territorio sulle iniziative da adottare favorendo la massima partecipazione di tutti gli attori sociali sia nella fase di redazione del Piano di Zona , sia nella successiva fase di gestione e verifica dello stesso.
È composto dai Sindaci dei Comuni appartenenti al Distretto Socio-Sanitario D4 e dal Direttore di Distretto Sanitario di Casteltermini (o dal Direttore Generale dell’Asp) ed è presieduto dal Sindaco del Comune Capofila che assume il compito di coordinare i lavori.
GRUPPO PIANO
Il gruppo Piano, quale strumento operativo e gestionale della programmazione locale, è la struttura tecnica di riferimento per i Comuni che compongono il Distretto Socio-Sanitario ed è addetto all’attuazione di tutti i provvedimenti propedeutici alla redazione del Piano di Zona, nonché alla gestione dello stesso.
Il Gruppo Piano, che ha sede nel Comune capofila, è composto: dai funzionari ed operatori tecnici delle aree sociali ed amministrativo-contabile degli Enti Locali; da un rappresentante del Distretto Sanitario nominato dal Direttore Generale dell’ASP; dai rappresentanti del Terzo Settore; da rappresentanti degli Enti Terzi /Prefettura, Scuola, Tribunali per i minorenni, etc).
Nell’espletamento delle proprie attività il Gruppo Piano è sotto la responsabilità del coordinatore dell’Ufficio Piano Distrettuale del comune capofila e si avvale dei supporti tecnici, interni ad ogni Amministrazione.